Le Grotte di Castellana

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  1. Lady86
     
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    Alla periferia di Castellana, comune in provincia di Bari, esisteva una grande voragine sulla quale erano nate innumerevoli storie e leggende: casa di streghe e altri personaggi malefici, rifugio di anime penitenti, luogo frequentato da orchi e animali misteriosi, sede di strani fenomeni atmosferici. Per questo gli abitanti passavano a debita distanza e la osservavano con timoroso rispetto. Finché nel 1938 il prof. Franco Anelli dell’Istituto Italiano di Speleologia decise di vedere la voragine di Castellana.
    Bastò una rapida ricognizione per capire che si trattava di una manifestazione carsica molto interessante e decise così di squarciare il mistero che da sempre aleggiava su questa voragine. Con una scala e una corda di sicurezza scese nelle sue profondità. Qualsiasi speleologo avrebbe voluto essere al suo posto quando toccò la base della voragine, che non solo non finiva lì ma era l’ingresso di una grande grotta ricchissima di concrezioni di rara bellezza.
    Le ricerche e le esplorazioni continuarono nel tempo fino a delineare il profilo completo di un immenso vuoto sotterraneo. Data la loro straordinaria bellezza, le grotte furono rese turistiche ed ebbero tanto successo da far cambiare anche il nome della stessa cittadina che divenne “Castellana Grotte”. Furono scavati degli ingressi per i turisti, mentre la voragine, chiamata “la grave”, fu recintata e messa in sicurezza ed è ancora lì, con la sua profondità di 60 metri e la lunghezza di 100, a far presagire al visitatore la grandezza e il fascino di questo mondo sotterraneo.
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    Queste grotte sono un tipico fenomeno del carsismo. Artefice principale della loro formazione è stata l’acqua, che in migliaia di anni è penetrata nelle fessure della roccia calcarea e ha scavato fisicamente e chimicamente, dando origine a un fiume e formando dei vuoti sotterranei, che sono stati prima ingranditi e poi “arredati” con diverse forme di stalattiti e stalagmiti.
    Nelle grotte di Castellana si possono effettuare due percorsi turistici, di lunghezza diversa. Il maggiore conduce alla famosa “grotta bianca”, tanto ricca di candide concrezioni da essere considerata una delle grotte più belle del mondo. Migliaia di concrezioni di varia forma e misura, di un colore bianco purissimo, producono un bagliore accecante e inducono ad un rispettoso silenzio in questo luogo magico che sembra posto lì come per suggellare, con tanta bellezza, il tratto terminale del sistema carsico. Il colore delle concrezioni dipende dalla purezza della roccia sciolta e nella “grotta bianca” si sfiora la perfezione.
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    Le grotte hanno uno sviluppo di circa tre chilometri e presentano anche dei rami laterali, che non hanno niente da invidiare a quelli principali ma sono chiusi al pubblico e l’accesso è consentito solo ad esperti speleologi.
    Questo mondo sotterraneo ha anche un altro tesoro: le numerose specie di animali che si sono adattati a vivere sottoterra e al buio con variazioni morfologiche quali la perdita degli organi visivi e del colore. Questi organismi sono chiamati troglobi e alcuni di essi sono dei veri fossili viventi, in quanto i loro progenitori si sono rifugiati nelle grotte, mentre i parenti esterni si sono estinti.
    In un angolo remoto di un ramo laterale, durante una recente campagna di ricerche biospeleologiche, è stato trovato un campo di battaglia dove avevano combattuto le due specie troglobie più grandi della grotta: uno pseudoscorpione (Hadoblothrus gigas) e un coleottero (Italodytes stammeri). I resti di numerosi Italodytes giacevano su una mensolina carbonatica a testimoniare come il “Magnifico gigante dell’Ade” (questa è la traduzione del nome scientifico dello pseudoscorpione) avesse avuto con lui ripetuti e vincenti scontri. Il “Palombaro italiano dedicato a Stammer”, ossia l’Italodytes, ha un tipico addome a palloncino e sotto le sue ali coriacee (elitre) conserva l’aria carica di umidità che gli consente spostamenti anche in aree meno umide; per questo è chiamato “palombaro”, mentre l’Hadoblothrus ha delle appendici boccali, chiamate palpi, particolarmente sviluppate; devono essere state queste l’arma vincente che ha posto fine al combattimento svoltosi tra i recessi della grande grotta di Castellana.

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    Fra i numerosissimi visitatori illustri delle Grotte, almeno negli anni del loro lancio turistico, le cui firme hanno riempito decine di registri, vanno ricordati: Luigi Einaudi (1874-1961), Aldo Moro (1916-1978), Enrico Mattei (1906-1962), Gina Lollobrigida, Silvana Pampanini, Margareth d’Inghilterra (1930-2002), Tito Schipa (1888-1965).

    Il mondo del Cinema, analogamente, non è rimasto indifferente al fascino esercitato dalle Grotte, dove nel corso degli anni sono stati girati otto lungometraggi: L’Età dell’amore di Michael Hamilton (ma è Lionello De Felice) nel 1953; Ercole al centro della Terra di Mario Bava e Franco Prosperi nel 1961; Maciste all’Inferno di Riccardo Freda nel 1962; Casanova 70 di Mario Monicelli nel 1965; Il re dei criminali di Paul Maxwell (ma è Paolo Bianchini) nel 1968; Scontri stellari oltre la Terza Dimensione di Lewis Coates (ma è Luigi Cozzi) nel 1978; Alien 2 sulla Terra di Sam Cromwell (ma è Ciro Ippolito) e Biagio Proietti nel 1980; Il viaggio della sposa di Sergio Rubini nel 1997; una puntata della serie televisiva Professione vacanze di Vittorio De Sisti nel 1986.

    La Passione di Cristo
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    La Divina Commedia di Dante
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    I percorsi nelle Grotte sembrano simili, ma sono uno spettacolo da non perdere se si visita la Puglia. Fa un effetto strano scendere a 70 metri di profondità ma ne vale la pena ;) non capita tutti i giorni di poter guardare da vicino stalattiti e stalagmiti!:D

    www.grottedicastellana.it
     
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  2. Sibillina87
     
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    Ma che belle queste foto!!!
    Queste grotte mi hanno ricordato quelle che sono dalle mie parti, le Grotte di Pertosa! Sono molto simili ed anche quelle sono state scenario per la Divina Commedia; l'Inferno precisamente! :)
    Quando le visitai faceva un freddo lì sotto! Ahahah
    Ma era stupendo trovarsi davanti ad un così grande spettacolo della natura, soprattutto se consideri quanti innumerevoli anni ci sono voluti perchè raggiungessero quell'aspetto! :)
    Grazie come sempre per avermi arricchita di un altro pezzetto!!! :wub:
     
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1 replies since 24/4/2014, 11:02   896 views
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